I crediti formativi sanitari sono la “patente professionale” che ogni medico e operatore sanitario deve rinnovare per continuare a esercitare in Italia. Il sistema ECM (Educazione Continua in Medicina) è uno strumento obbligatorio di aggiornamento che ha subito modifiche significative nel 2025, introducendo nuove opportunità e confermando l’obbligo formativo.
In questo articolo scopriamo insieme di cosa si tratta, partendo da proroghe e scadenze.
Il nuovo scenario normativo: proroghe e scadenze
Il Decreto Milleproroghe 2025 ha introdotto modifiche sostanziali nel panorama della formazione sanitaria italiana, tramite una delibera della Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC). La decisione più rilevante è la proroga della scadenza per il recupero dei crediti ECM del triennio 2020-2022, spostata al 31 dicembre 2025. Questo concede due anni supplementari rispetto alla scadenza inizialmente prevista.
Questa proroga offre respiro a migliaia di professionisti sanitari che non avevano completato l’obbligo formativo in tempo, evitando sanzioni disciplinari o limitazioni professionali. In parallelo, il triennio 2023-2025 si concluderà regolarmente il 31 dicembre 2025, mantenendo l’obbligo di 150 crediti formativi per la maggior parte dei professionisti.
Oltre agli aspetti normativi, questo innovativo sistema di aggiornamento obbligatorio punta sull’utilizzo di moderni metodi didattici, con percorsi ibridi che combinano presenza e online e sfruttano tecnologie avanzate, per offrire una formazione più flessibile e personalizzata.
A partire dalla formazione a distanza (FAD), che permette di conciliare al meglio gli impegni lavorativi con l’aggiornamento continuo, senza rinunciare alla qualità dei contenuti scientifici, così centrale nell’ECM. Un esempio concreto di questa evoluzione è rappresentato da questo provider accreditato ECM, che propone percorsi digitali sotto forma di ebook, realizzati appositamente per rendere l’apprendimento più accessibile, scorrevole e in linea con le esigenze quotidiane dei professionisti della salute.
La Commissione Nazionale: nuove regole e incentivi
La Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC), un organo interno all’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), è il punto di riferimento per il sistema ECM. Definisce le regole, monitora gli adempimenti e introduce innovazioni nel sistema crediti.
Una recente delibera della CNFC ha introdotto i crediti compensativi e un sistema di premialità. I crediti compensativi permettono di usare i crediti eccedenti per coprire lacune formative nei trienni precedenti (2014-2016, 2017-2019, 2020-2022). È possibile acquisirli fino al 31 dicembre 2028.
La nuova normativa prevede un meccanismo di premialità per i professionisti già in regola con gli obblighi formativi. Chi ha soddisfatto i requisiti per i trienni 2014-2016, 2017-2019 e 2020-2022 riceverà un bonus di 20 crediti per ciascuno dei trienni 2023-2025 e 2026-2028. Per i professionisti con obbligo formativo iniziato più di recente, il bonus si riduce rispettivamente a 15 e 10 crediti.
Questo sistema di incentivi segna un cambio rispetto al passato, quando l’ECM era sentito da molti professionisti della sanità come un obbligo (quasi) punitivo. La logica premiale valorizza chi si aggiorna costantemente, trasformando la formazione continua in un’opportunità di crescita.
Un’altra novità apprezzata è la possibilità di spostare i crediti fino al 30 giugno 2026. Questa flessibilità permette di distribuire i crediti formativi tra i diversi trienni, adattandosi alle esigenze professionali. Gli Ordini professionali, tramite la piattaforma Cogeaps, compenseranno automaticamente i debiti formativi, partendo dal triennio più recente. Questo automatismo semplifica la gestione amministrativa per i professionisti.
Autoformazione e prospettive future del sistema
L’autoformazione mantiene un ruolo significativo tra gli strumenti a disposizione dei professionisti, seppur con limitazioni precise. I crediti ECM ottenibili tramite autoformazione non possono superare il 20% del fabbisogno formativo triennale. Su un totale di 150 crediti richiesti, quindi, un massimo di 30 può derivare da studio autonomo di materiali scientifici, lettura di articoli specialistici o consultazione di banche dati professionali.
Il 2025 è un anno di centrale importanza per il sistema ECM italiano. Due trienni formativi si chiudono contemporaneamente, e vengono introdotti meccanismi innovativi di gestione dei crediti. La possibilità di usare crediti compensativi fino al 2028 offre una finestra temporale estesa per il recupero, ma conferma l’impegno delle istituzioni a mantenere elevati standard formativi nel settore sanitario.
La metafora della “patente professionale” è appropriata: come un conducente rinnova la patente di guida, un professionista sanitario deve aggiornarsi attraverso un sistema di crediti che certifica la sua competenza. Questo meccanismo, pur con le sue complessità burocratiche, mira a garantire la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti nel sistema sanitario nazionale.